DENTE DEL GIGANTE m.4013
Difficoltà: AD+
IV+ su roccia Picozza-Ramponi-Corde
da 55m. Tempo di salita 4:30/5h
Approfittando
della funivia che da La Palud conduce al rif.Torino, questa salita si
può effettuare in giornata. Dal rif.Torino nuovo scendere sul
ghiacciaio del Gigante, attraversarlo costeggiando le Aiguilles
Marbreès. Proseguire sul ghiacciaio pianeggiante in direzione del
pendio con evidente traccia, fino ad un canalino di 45° che si deve
salire totalmente. Si arriva ad una cresta secondaria. Salire su
sfasciumi fino ad un grande masso che si può aggirare sia a destra che
a sinistra. Più pericoloso a destra per la presenza di un tratto
ghiacciato. Oppure a sinistra proseguendo per roccette discontinue.
Salendo ancora si giunge quindi alla gengiva 3850m. ore 2/2,30.
La base della gengiva ha un ampio spazio
per potersi riposare e prepararsi per l'arrampicata. Volendo si possono
lasciare gli zaini.
Necessari 6-7
rinvii e qualche cordino. Utili ma non indispensabili un paio di
frends. L'arrampicata
si può fare con gli scarponi, ci sono parecchi fittoni metallici e
cordoni fissi che ci possono aiutare. Scendere per qualche
metro verso sinistra, attaversare la cengia ed scavalcare lo
spigolo IV°; dopo una decina di metri c'è la sosta su spit. Il secondo
tiro (III°) porta alla base delle placche Burgener. Le placche sono
valutate IV+ ma non sono banali. Continuare verso destra su belle lame
arrivando alla parte più ripida. La difficoltà
massima si trova negli ultimi tiri dove si raggiunge il V+
superabile in "libera" solo con le scarpette (noi ci siamo serviti
volentieri dei canaponi!). Continuare sull'esposta crestina fino alla
punta Sella 4009m. Scendere per qualche metro (spit con cordino) fino all'intaglio
fra le
due punte per risalire ancora l'ultimo canapone di
7-8 m. che porta alla punta Graham 4013m. Ore 2/2,30 dalla gengiva.
La discesa si
può effettuare sull'itinerario di salita se si dispone di una sola
corda da 50m. Oppure dall'intaglio tra le 2 punte con 3 calate da 55m su ottime soste dal versante
sud.
Una delle difficoltà maggiori della via è rappresentato
dall'affollamento che può far rallentare notevolmente la progressione.
Sorprendentemente siamo stati ostacolati da 2 guide francesi con
altrettanti clienti che, nonostante fossero appena più veloci di noi
(infatti siamo arrivati in cima 5 minuti dopo la prima cordata ma
abbiamo superato nuovamente la seconda cordata poichè il cliente era in
difficoltà), partiti dietro di noi, hanno voluto passare avanti a tutti
i costi, rischiando anche di sbilanciarci durante l'arrampicata! Un
comportamento che non mi sarei mai aspettato da gente che frequenta le
montagne. Aggravato dal fatto che sono professionisti. Il fatto che
tentassero in modo arrogante di portare il cliente in cima anche a
costo di imprudenze non li rende più professionali. Purtroppo devo
rivedere la mia stima verso questa categoria che, sempre più
frequentemente si arroga il diritto di salire le montagne con
precedenza rispetto ad altri. Infatti, hanno detto esplicitamente a noi
e ad altre cordate che "chi non è in grado di salire dovrebbe starsene
giu!". Mah!
L'abbiamo salito il 31 luglio 2011.
Fotografie: Mauro Prella, Alberto Panseri.
PUNTA GIORDANI 4046m. per la
Cresta del Soldato.
Difficoltà: PD+
IV- su roccia corda
30-40m,picozza,ramponi Tempo di salita 3h 30min
Saliti alla nuova funivia di
Punta Indren, si attraversa verso l'arrivo della vecchia funivia. Si
accede quindi al ghiacciao di Bors che si attraversa in diagonale per
raggiungere la sella a lato di Punta Vittoria (dislivello 400m.)
Ora si procede in arrampicata mantenendosi sul filo (II° - III°). Utili
friends medi e qualche cordino. Nella parte finale si trova una placca
di IV° protetta da chiodi, aggirabile a sinistra. Dislivello totale
800m.
Salita nell'Agosto
2011 - Fotografie Alberto Panseri
Bec
TRECARE 3033m. + Petit
TOURNALIN 3207m. lungo la Cresta
del Diavolo
Da Valtournenche siamo
saliti al bellissimo villaggio di Cheneil. Da qui, abbiamo proseguito
verso il Col Des Fontaines a 2700m. che abbiamo raggiunto in 1h e mezza
circa. Dal colle non siamo scesi sul sentiero che conduce verso il col
di Nana ma abbiamo proseguito sulla facile cresta fino a quando la
pendenza crescente ci ha condotto alla paretina rocciosa che si attacca
verso destra. Non ci sono ancoraggi, quindi bisogna portare tutto il
materiale. Consigliati qualche friend e qualche cordino. Il primo tiro
è di una quarantina di metri, conduce ad un facile tratto pianeggiante
per poi risalire e ridiscendere alternativamente fino alla punta della
Trecare. Passaggi sempre intorno al III°.
Siamo scesi dalla Trecare su
facile sentiero per proseguire sulla Cresta del Diavolo in direzione
del Petit Tournalin. Inizialmente si scende verso sinistra (ovest) su
rocce rossastre, poi
si risale sul filo di cresta. Dopo qualche lunghezza si incontra un
intaglio che costringe ad una calata in corda doppia. La calata di una
decina di metri si effettua da un ottimo ancoraggio a doppio spit con
catena. Si risale in arrampicata per raggiungere nuovamente il filo di
cresta. Proseguendo nuovamente per qualche lunghezza, siamo costretti a
scendere arrampicando perchè abbiamo trovato un'ampia sella che abbiamo
preferito aggirare su terreno erboso sul versante est. Ripreso il filo
di cresta si raggiunge facilmente la vetta. Siamo scesi dal sentiero
che passa dal colle tra il Grand ed il Petit. Si raggiunge Cheneil in
1,5/2 ore.
Fotografie
Mauro Prella, Alberto Panseri. Abbiamo percorso la cresta il 28
agosto 2011.