---  Relazioni alpinistiche  ---

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Bivacco Alberico-Borgna alla Fourche  m.3680
Posti letto: 10 - Difficoltà: AD corda, piccozza, ramponi. - Proprietà: C.A.A.I.
Ascensioni: Monte Bianco per lo sperone della Brenva, M.Maudit m.4448 dalla cresta Kuffner.

                       
             Agostino, Mauro, Eric alla base della Tour Ronde.                                       Antonio ed Eric a metà del canale.


Dal rifugio Torino (m.3322) si risale alla Punta Helbronner e di qui in pochi minuti si raggiunge il Col des Flambeaux m. 3354 aperto tra il Grand Flambeau e il Petit Flambeau. Si discende sul versante francese del ghiacciaio del Gigante lungo il quale si riprende la salita contornando l'Aiguille de Toula e la Tour Ronde fino a giungere alla base del Col de la Fourche (h. 1,5).

Salire il canale (200 m. circa) fino alla cresta. Non ci sono ancoraggi, portare friends o chiodi. Il bivacco non si vede subito perché  é cosruito appena dietro il filo di cresta sul versante della Brenva (h. 1,5).



Purtroppo il 26 agosto 2022, il bivacco è crollato sul sottostante ghiacciaio della Brenva, probabilmente a causa dello scioglimento del permafrost in cresta.





Punta Tzan  m.3322
Cresta est.  Placche Rey   -   Difficolta'  AD   massimo IV+

   

                                        Eric e Alberto al Biv.Rivolta                                                             Mauro e Antonio sulle placche Rey


Dal bivacco Rivolta al Col De Fort (m. 2908) con pochi passi si giunge alla parete sulla fessura che obliqua verso sinistra. Da qui si prosegue camminando e arrampicando facilmente fino alla seconda parete che si attacca qualche metro a dx del filo di cresta (m.2980).
Procedere in conserva lungo la cresta. Superati 3m di placche lisce ci si porta a sinistra, si supera il filo di cresta a picco sul ghiacciaio sottostante e si prosegue in piano (m.3150) fino a raggiungere la parete dove è ben visibile un modesto incavo nella roccia biancastra. Si supera la placca sulla destra per poi riprendere il filo di cresta fino a raggiungere l'inizio del traverso che conduce alle facili placche Rey.
Si superano due soste e si arriva allo stretto camino, quasi pianeggiante, dedicato a Maquignaz al termine del quale c'è una sosta a 3255m e uno spit posto a 2m. Seguire la cresta aerea pressoché in piano e con un piccolo salto si giunge ai piedi del torrione sommitale (3295m) dove seguendo la fessura verticale larga dai 20 ai 40cm si arriva prima alla sosta attrezzata per la calata e subito dopo alla croce posta sulla cima, 3 ore.

Discesa:
Si scende il torrione sommitale in doppia lungo l'itinerario di salita e arrivati alla sua base si seguono gli ometti e le tracce di sentiero che scendono i ripidi canalini sul lato sud prestando molta attenzione perchè alcuni terminano all'improvviso su pareti verticali. Arrivati alla base della parete dove si trova una fascia di roccia moderatamente inclinata e cosparsa di sfasciumi si procede in leggera discesa verso est fino ad arrivare il vista del col di Fort da dove tracce di sentiero portano alla pietraia a forma di grande catino posta alla base del bivacco Rivolta. 2 ore.










Bivacco Benedetti  m.3510  (AD)

E' un appoggio per la salita alla Dent d' Herens 4179 m, per la cresta est.
Da Cervinia imboccare il sentiero che conduce al rif. Duca degli Abruzzi m.2800.





Dopo meno di un'ora di cammino verso il Rifugio Duca degli Abruzzi svoltare a sinistra per il sentiero n. 12, in località Crot du palet m.2268. Salire verso N per la morena, qui il sentiero termina. Proseguire sul bordo destro del ghiacciaio fino ad un
pendio a DX che porta in cresta. Seguirla in arrampicata fino a raggiungere il bivacco.









Fotografie:  Eric Vairos, Antonio Cocco


Bivacco Mario JACHIA  m.3260  (AD)
Dislivello 1630m.    Qualche passaggio su roccia (III grado)
    ORE 6:00
Ascensioni: Grandes Jorasses 4208m, dalla Cresta di Tronchey (TD , 950 m).

 

Risalita la val Ferret si giunge al villaggio di  Tronchey m.1630.  Salire per un sentiero in direzione NW, lungo i pendii sul bordo di un bosco. Salire per pendio detritico verso N fino a delle bastionate rocciose. Attraversare a destra il torrente e raggiungere un dosso erboso. Salire il dosso, abbastanza ripido, poi più facilmente lungo le morene detritiche (in tarda primavera canale nevoso) che portano sotto una zona di placche rocciose. Salire per essa lungo una sorta di canale (tracce di cordini) da sinistra a destra fino a raggiungere un crinale. Seguire le tracce lungo il pendio detritico fin sotto le rocce sommitali delle Aig. de l'Eveque. Traversare a sinistra per cenge fino ad un canalone. Salire per esso, stando sulla destra, superando dei brevi risalti rocciosi. Si sale, infine, alla spalla fino al bivacco.




Fotografie:  Antonio Cocco